Il principe mago viveva in via Serradifalco (nuova), dove ormai stretta tra moderni palazzi, esiste ancora oggi la sua villa settecentesca. Già ristrutturata a fine ‘800, poi abbandonata ed oggi in corso di nuova ristrutturazione.
Abbellita con decorazioni di gusto neogotico dall’ arch. Francesco Paolo Palazzotto, i lavori furono commissionati dal principe Luigi Alliata di Pietratagliata, allora proprietario dell’immobile e del grande parco che lo circondava.
L’edificio, successivamente, divenne residenza del di lui figlio, principe Raniero: personaggio controverso e certamente fuori dal comune, che fece parlare di se soprattutto negli ultimi anni della sua vita.
La storia
Un tempo, il principe Raniero, che coltivava una grande passione per le arti, (egli stesso amava dipingere e cimentarsi nell’arte scultorea), era considerato un vero riferimento per la cultura palermitana.
La sua dimora fu spesso luogo di incontro per letterati, studiosi e uomini di cultura dell’epoca, come Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il barone e poeta Lucio Piccolo di Calanovella ed altri personaggi illustri della ormai decaduta nobiltà.
La passione per gli insetti
Raniero amava collezionare oggetti esotici e, soprattutto, data la sua grande passione per l’entomologia, vantava una vasta collezione di insetti e farfalle da lui stesso raccolti durante i suoi viaggi.
L’apprezzatissima collezione è oggi custodita presso il museo di storia naturale di Terrasini.
La passione per il gioco
Il principe, però, amava anche il gioco e si racconta che in una notte del 1925, presso un esclusivo circolo per nobili della nostra città, a causa di una lunga serie di mani sfortunate ad un tavolo di “chemin de fer“, riuscì a dilapidare quasi tutto il suo patrimonio.
Questo episodio lo segnò per sempre, tanto che da allora, Raniero si rinchiuse nella sua dimora-castello di via Serradifalco e per oltre 50 anni non ne uscì più, tranne che in rarissime occasioni.
Il mago e le sedute spiritiche
In questo lungo lasso di tempo, Raniero si dedicò più attivamente ad altre sue passioni: la magia e l’esoterismo, organizzando spesso delle sedute spiritiche, durante le quali asseriva di entrare in contatto con degli ectoplasmi ma, soprattutto, con gli spiriti di alcuni personaggi della Grecia classica.
Gli anatemi
Di lui si racconta che fino al 1979, anno della sua morte, tutte le sere, poco prima del tramonto, era solito affacciarsi ad una finestra della sua dimora di via Serradifalco, tenendo un teschio in mano. Da quella finestra lo si udiva pronunciare ad alta voce un oscuro anatema, formulato in una lingua incomprensibile (aramaico?):
“Agapithon sthanòs a-ta-tia iaron milosonti Adonai”.
Ma si dice pure che ha tenuto “prigioniera” per anni, in una segreta della sua dimora, una bellissima donna dai lunghi capelli rossi. Il suo nome era Helga, che per sfuggirgli, un giorno tentò il suicidio dandosi fuoco nella torre del castello.
Nasce il mito del mago nero
Tutte queste stranezze, miste alle fantasiose dicerie delle persone che millantavano di averlo conosciuto e che riferivano di aver sentito spesso delle urla sovrumane provenire dall’interno della villa, contribuirono ad alimentare le voci sulla misteriosa figura del principe. Storie che gli fecero ben presto guadagnare lo pseudonimo di mago-nero.
Altre versioni
Altre testimonianze riferiscono invece, che dopo la grossa perdita al gioco, la sua vita fu si condotta in solitudine, schiva e di sicuro per molti aspetti sopra le righe, ma che il rapporto con Helga, la donna che amava, era basato su una convivenza assolutamente pacifica.
Questa lettura, in buona sostanza, fa venir meno l’esistenza di aneddoti burrascosi e cruenti riferiti ai due, relegando queste “notizie” al semplice rango di “dicerie”.
Là in mezzo, da qualche parte, starà la verità.
Il patrimonio del mago e l’eredità
Alla morte del principe Raniero, la villa passò ai discendenti, che dopo averne messo all’asta gli arredi d’epoca, misero in vendita l’intero immobile.
Così, dopo decenni di abbandono in balia dei vandali, e altre vicissitudini burocratiche, la dimora-castello giunse ai nostri giorni versando in condizioni pressochè disastrose.
La rinascita
Ma, dall’ottobre 2020, un cantiere è aperto per provvedere al suo restauro e l’intera operazione pare essere stata finanziata da un gruppo di imprenditori che ne ha acquisito la proprietà ad un’asta fallimentare.
Questi ultimi, intenzionati a trasformarla in un hotel a 5 stelle dovranno, però, raccordarsi con la Regione Siciliana che, nel frattempo, dopo essersi accorta che si tratta di una dimora storica di alto valore, ha dichiarato di voler esercitare il diritto di prelazione.
La vicenda assume dei contorni poco chiari, ma non ci resta che attendere la fine dei lavori per poter tornare (speriamo in tempi non biblici) ad ammirare la lussuosa dimora del principe risplendere come un tempo.
Aggiornamento al maggio 2022
Il restauro della villa continua. Anche il muro di cinta ed il cancello sono stati ripristinati. Lo stesso dicasi per il bellissimo giardino che la circonda. Dopo tanti anni pare si stia finalmente concretizzando il sogno di tanti palermitani di vedere la villa in uno stato degno della sua stessa esistenza. Il principe Raniero, in qualche modo, tornerà a vivere, quanto meno nelle nostre menti.
Aggiornamento a giugno 2022
Si era parlato del discusso colore della cancellata. Ovviamente non a tutti è balzato in mente che quel colore rosso/arancio potesse essere solo lo strato di antiruggine. Ebbene, tranquilliziamo tutti: così è.
La cancellata è stata interamente dipinta con lo strato di vernice finale, di un bel nero che finalmente mette d’accordo tutti
Aggiornamento a novembre 2022
La bellissima villa, unitamente al giardino, cominciano a mostrare il loro reale aspetto, grazie all’ottimo lavoro di restauro. Finalmente, da qualche tempo, le impalcature sul prospetto sono state smontate e possiamo godere della vista della splendida facciata ormai totalmente recuperata. Malgrado il cantiere fosse ancora aperto, la villa, o parte di essa, è stata inserita nel circuito “Le vie dei tesori” ed è già stata meta di visite guidate.
Dove si trova?