La passeggiata delle “cattive” è un luogo storico della città di Palermo, purtroppo abbandonato ad un destino che non merita.
Siamo a porta Felice, nella piazza Santo Spirito, cosiddetta del “cavalluccio marino“, dalla quale attraverso un’ elegante scalinata si accede alla passeggiata sopra le “mura delle cattive“; una splendida terrazza per nobili, voluta nella prima metà dell’800 dal principe di Campofranco, Antonio Lucchesi Palli.
La storia
La grande terrazza, che sovrasta la vecchia cinta muraria della città, venne realizzata nel 1823 sopra le vecchie mura del ‘500, ed in prospicenza dei magnifici palazzi Butera, Piraino, Lampedusa e dell’ex hotel Trinacria. Il primo dei quali, oggi restaurato, è stato reso luogo espositivo / museale.
La terrazza sul mare
Il nome originario della passeggiata, che conta anche un ingresso in opposizione a quello principale, su via Salita Mura delle Cattive, era “Pubblico Parterre” (come attesta una lapide in loco).
Ma i palermitani la rinominarono presto “Passeggiata delle Cattive” (da “Captive”, cioè prigioniere – del dolore -), così come venivano indicate le vedove di qualsiasi ceto sociale.
La passeggiata della nobiltà
In realtà, la passeggiata, elegantemente arredata con panchine, lampioni e statue, era frequentata soprattutto da donne della nobiltà. Queste ultime potevano percorrerla indisturbate attraversando quella meravigliosa terrazza sul mare, avendo opportunità di tenersi a debita distanza dagli occhi indiscreti di chi sostava, diversi metri più in basso, al Foro Italico.
Le maldicenze
Però i cronisti dell’epoca, alimentando le maldicenze popolari, scrivevano: “Qui le vedove che non vogliono farsi scorgere, ma che invece si mettono in evidenza, vengono a prendere un po’ d’aria, e la frequente loro presenza dà il nome all’alto viale, ed il nome è etichetta della merce”.
Insomma, le voci che giravano sott’intendevano dei pregiudizi particolarmente “taglienti” nei confronti delle frequentatrici della passeggiata. La verità, probabilmente starà nel mezzo? Il punto di domanda resta.
La distruzione della guerra
Nel 1943, come tutta la zona confinante con il porto, anche la passeggiata subì pesanti bombardamenti. Ma vorrei ricordare che in cima ad uno dei piloni della vicina porta Felice, era installata una batteria di contraerea. Questo, oltre alla vicinanza con il porto, faceva di quello specifico luogo un preciso obiettivo militare da colpire.
E, infatti, così avvenne. Tanto porta Felice che la Passeggiata, ed il vicino ospedale di San Bartolomeo, finirono sotto le bombe, subendo rilevantissimi danneggiamenti.
Ma c’è da osservare che se porta Felice venne quasi subito ricostruita, stessa sorte non toccò alla passeggiata delle Cattive, condannata invece all’abbandono, e ad un lunghissimo oblio.
La Passeggiata e la sua storia recente
Restaurata e riaperta alla pubblica fruizione solo alla fine degli anni ’90, anche se a fasi alterne, la Passeggiata delle Cattive è tornata ad essere un luogo simbolo della città. Da lì è possibile osservare il foro Italico ed il mare trovandosi in una posizione privilegiata. Esattamente come avviene dalle belle terrazze private che fanno parte degli eleganti palazzi nobiliari che la costeggiano.
P.s.: Purtroppo, al momento della scrittura di questo post, i cancelli della passeggiata sono chiusi da tempo, impedendone le visite. La passeggiata sta vivendo ancora una volta un lungo oblio a cui, a quanto pare, sembra condannata a ricadere ciclicamente.
Dove si trova?
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