“Io nascivu a Baddarò, come il Conte di Cagliostro, a ddu passi da Briaaria; ri famiglia e gente apposto!!!
Mi piaceva iri a scuola e vuleva continuari, picchì nsem’e malacarni un c’è nenti i guaragnari !!! “
Graditissimo ospite di Amici di Cara Palermo, un autore che stimo molto. Vicino ai problemi sociali della nostra terra, attento osservatore di una Palermo che cambia. Da anni trasferito a Torino ma con un cuore che non smette, nemmeno un istante, di battere forte per la sua città d’origine, e la sua amata Ballarò.
Tra le pagine di Amici di Cara Palermo, Davide Trapanese
La storia
Chiaramente, è soltanto uno stralcio, ma ricordo molto bene di avere scritto questa sorta di poesia in prosa circa 6 anni fa, in un momento di profonda malinconia mista a rabbia, causata da alcune informazioni che mio malgrado, ebbi modo di acquisire a quel tempo attraverso i vari social e i mass media.
Tuttavia, ad di là del sentimento che mi indusse a concepire questo umile testo, rimasi quasi sorpreso quando circa 3 mesi fa, decisi di pubblicarlo su Palermo Storica, dove ottenne in breve tempo un notevole consenso dal mio canto del tutto inaspettato.
Premetto, prima di continuare, che da oltre 20 anni vivo al nord; esattamente sotto il cielo che accoglie il sole, oltre il freddo dell’inverno, in grado di illuminare con amore la nota e maestosa Mole Antonelliana.
“… Ho lasciato la mia terra con la morte dentro il cuore, ma le dedico un tributo ad ogni sorgere del sole. Io nascivu a Baddarò e un mu pozzu mai scurdari, e anche se parlo italiano, vinni cca pi travagghiari…”
Della mia città porto dentro di me tantissimi ricordi, i quali credo di non abbandonare mai fino alla fine dei miei giorni; senza alcun dubbio, pari a quelli del mio quartiere di origine.
Il ricordo di Ballarò
Di Ballarò degli anni ’90, ricordo ancora le “abbanniate”, gli “arrifaturi”, le “carrettelle” che promuovevano la musica emergente di quei tempi ad alto volume tra “viculi e vaneddi” già dalle 8 del mattino. Ricordi che purtroppo fanno ormai parte di un passato che non ritornerà più.
Il cuore palermitano
In questo “presente” invece, nonostante io non sia mai stato un tifoso accanito, mi piacerebbe molto poter gioire per l’eventuale classificazione del Palermo Calcio in serie B; una semplice soddisfazione personale.
Ciò in virtù del fatto che sento ancora pulsare in me il mio essere Palermitano e, che possa in qualche modo alleviare, almeno in parte, questa strana sensazione di dissenso letteralmente impregnato nel disgusto, il quale queste attuali Elezioni Comunali mi hanno saputo brutalmente provocare.
“Non dimentico le strade, non dimentico il dialetto, non dimentico il mio sangue e il mio cuore dentro il petto. Io ‘mPalermu ci nascivu, io ‘mPalermu ci criscivu, e fù ddà ca a prima zita a duricianni mi vasavu. Ricordo ricordo, io a me terra un ma scordu…
UN MA SCORDU!!! “
L’oggi
Sono cosciente del fatto che il tempo non può essere “arrestato”, pertanto accetto umilmente il ticchettio dell’orologio della vita che passa.
Tuttavia, faccio ancora fatica ad accettare, e al tempo stesso mi accaloro, nel vedere “fuori” in libertà e “dentro” luoghi e contesti inappropriati, persone che dovremmo tutti quanti dimenticare e isolare dalla nostra coscienza collettiva, poiché non meritano né la nostra considerazione, né tantomeno il nostro URBANO CONSENSO!!!
Dove si trova