Bologni o Bologna? Ogni palermitano, ma non solo, il dubbio lo ha sempre avuto.
Piazza Bologni, nota anche come Piazza Bologna, è una storica piazza di Palermo situata nel quartiere Albergheria.
La storia
Possiamo finalmente dare una risposta definitiva ad uno tra i più annosi quesiti palermitani? Non è affatto semplice. Ma vediamo perchè: piazza Bologni in realtà, dovremmo chiamarla Piazza Bologna, perché trae il suo toponimo da Don Aloiso Bologna, barone di Montefranco, che nel XVI secolo ebbe li il suo palazzo. Questo è il dato certo, sebbene i palermitani che continuano a chiamarla Bologni, come hanno sempre fatto, sono la stragrande maggioranza.
Questo ha fatto si, che con il tempo, la leggera modifica del suo nome si sia talmente diffusa da diventare addirittura predominante sull’altra. E per questa ragione, l’attuale toponomastica la denomina come “Bologni”. Anche se c’è da osservare che nel sito istituzionale del Comune di Palermo, la medesima piazza, viene spesso chiamata in entrambi i modi.
La piazza venne realizzata nel 1566 e prese il nome del Viceré che la volle,Carlo d’Aragona Tagliavia. Ha una forma perfettamente rettangolare ed è delimitata, sui lati corti da due vie, il Cassaro, cioè corso Vittorio Emanuele e via Giuseppe D’Alessi. Il nome successivamente cambiò in Largo dei Bologna e deriva dalla presenza di Palazzo Alliata di Villafranca appartenuto a Luigi Bologna, barone di Campofranco. …
Estratto dal sito del Comune di Palermo
Curiosità
Il monumento a Carlo V che si trova nella piazza è stato eretto nel 1631, e fu realizzato da Scipione Li Volsi, artista e creatore di sculture in legno e bronzo (Tusa, 12 luglio 1588 – Tusa, 23 settembre 1667).
Un particolare di questo monumento che ha da sempre suscitato ilarità tra i palermitani è la posa dell’imperatore, immortalato con una mano protesa in avanti, nell’atto di giurare fedeltà ai Capitoli del Regno di Sicilia.
Questo gesto però, fu spesso oggetto di discussione e di svariate interpretazioni. Una di queste vuole che sia dovuto all’espressione comune tra i viaggiatori di un tempo che si lamentavano degli alti costi da sostenere per giungere e soggiornare in città: “Per vivere a Palermo ci vuole un sacco di soldi alto così”.
Altra versione, invece, nata in epoche sicuramente successive, attribuisce la posa al fatto che già allora la città non brillasse quanto a pulizia delle strade e Carlo V affermava con quel gesto che: “A Palermo, l’immondizia è alta sino qui“.
In fondo alla piazza, sul lato sinistro, vi è una chiesa che durante il cosiddetto “ventennio” fu trasformata dapprima in ufficio postale, e poi distrutta dai bombardamenti nel 1943. Ora al suo posto c’è un Dipartimento dell’Università.
Lungo i confini perimetrali della piazza, ancora oggi si possono ammirare i quattro palazzi nobiliari: Belmonte Riso, Alliata di Villafranca, Ugo delle Favare e Carminello.
Dove si trova?
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