La Camera dello Scirocco

Oggi tratteremo il tema dello scirocco o meglio, di come in Sicilia, nel caso di specie a Palermo, nei secoli scorsi si combatteva il vento caldo che soffia da sud est: il vento di mezzogiorno, detto anche scirocco.

La soluzione che venne adottata fu quella di scavare nel sottosuolo, creando degli ambienti che assicuravano un pò di frescura e proteggevano dall’intensa calura estiva tipica delle giornate siciliane: le cosiddette “camere dello scirocco”

La storia

Come dei veri climatizzatori antesignani, le camere dello scirocco, vennero realizzate e utilizzate, generalmente tra il XVI e il XVIII secolo,

Erano, soprattutto le famiglie nobili, che avevano mezzi e terreni a disposizione, a ricalcare queste soluzioni tipiche della tradizione mediorientale. E queste rappresentavano un ottimo sistema naturale per combattere il forte caldo.

La tecnica

In pratica si tratta di un ingegnoso sistema architettonico che, attraverso una sorgente d’acqua fresca, permette l’abbassamento della temperatura all’interno di un ambiente, tipicamente ipogeo, dove i fruitori possono sostare comodamente seduti al fresco.

A questo scopo, in un sito adatto, ci si avvaleva della presenza di una falda acquifera naturale o di un Qanat, e nelle sue vicinanze si scavava nella calcarenite una camera sotterranea, che era appositamente progettata, con la volta forata verso la superficie.

Questo sistema permetteva di sfruttare la combinazione tra il ricircolo naturale dell’aria e l’umidità dell’acqua, realizzando un microclima che riusciva a mantenere freschi gli strati più bassi dell’ambiente.

Nella nostra città, diversi sono gli esempi ancora esistenti di camere dello scirocco e, di una di queste, ne parlò il Natoli nel suo noto romanzo edito nei primi del ‘900.

L’autore la descrisse come luogo ove “i Beati Paoli solevano riunirsi per discutere e decidere, come in un tribunale, della vita o della morte di qualcuno”.

Molto probabilmente, in una camera ipogea come quelle “dello scirocco”, i Beati Paoli potevano farlo in segreto ed al fresco.

E proprio di questa camera, in particolare, noi parleremo.

Cioè quella situata all’interno del centro storico di Palermo, nei pressi di piazza Beati Paoli al Capo, e più precisamente nel vicolo degli Orfani.

Il ritrovamento della camera dello scirocco

La “camera” del Capo è stata ritrovata alcuni anni fa, grazie alle ricerche del prof. Todaro: queste commissionate dal Comune di Palermo, nell’ambito di un progetto di indagine del sottosuolo cittadino.

In pratica si tratta di una camera ipogea a pianta circolare, di circa 8 metri di diametro, con la volta forata, e con all’interno un pozzo che intercetta una falda acquifera più profonda, che ancora oggi sembrerebbe alimentata.

Tutto attorno alla circonferenza della grande stanza, trova posto un sedile, (vedi prima foto, in alto) anche questo scavato nella pietra, che serviva per far accomodare chi voleva godere di un pò di frescura.

La camera è scavata nella calcarenite a circa 4 metri sotto al piano stradale.

E’ probabile che al suo interno vi fossero dei passaggi, successivamente murati, o comunque interrotti dalla costruzione degli edifici vicini. Passaggi che forse conducevano in altri ambienti anche distanti da quello in esame.

Il tutto, si ipotizza, a formare una rete sotterranea costituita da cunicoli percorribili che si diramavano verso la vicina via Papireto, sino a raggiungere le catacombe paleocristiane di Porta D’Ossuna. Quindi, in origine, era un impianto molto più vasto e complesso di ciò che resta ora.

La camera del Fondo Micciulla

La ben più grande camera dello scirocco presente nel Fondo Micciulla, a Palermo, ci da un’idea precisa del funzionamento di questi ambienti. Nel video qui in basso una spiegazione dettagliata.

Oltre alla superficie, anche il sottosuolo della nostra città si conferma ricco di sorprese, in questo caso sorprese nascoste ai più, ma che inconsapevolmente continuiamo a calpestare ogni giorno.

Oggi questi ambienti sotterranei sono visitabili ed inseriti nei circuiti turistici con visite guidate.

Dove si trova?


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