La porta dei Greci alla Kalsa – deve il suo nome da un’insediamento di origine greca che popolava la zona della Kalsa.
La Storia
Siamo in uno tra i più antichi quartieri della città di Palermo, costituitosi sui resti di un primordiale insediamento risalente al III sec. a.c..
La fondazione del quartiere Kalsa risale al periodo della dominazione islamica (X secolo), ed il suo nome deriva dall’arabo “الخالصة – al–Khālisa” (la pura o l’eletta), perché al suo interno nei pressi dei due fiumi, Kemonia e Papireto, venne eretta la cittadella fortificata dell’emiro e della sua corte: una sorta di centro direzionale e di comando dell’intera città.
La porta dei Greci
La porta dei Greci si trova all’uscita (all’ingresso venendo dal mare) di piazza Kalsa, dove venne trasferita nel 1533 modificando la sua precedente posizione e andando a sostituire un’altra porta preesistente.
Sull’attuale porta si innalza il palazzo Forcella de Seta, eclettica e suggesstiva realizzazione della prima metà dell’800. Quest’ultimo di grande interesse artistico ed architettonico.
Il grande portale è in stile manieristico, impreziosito e “movimentato” dalle raffinate forme del cosiddetto “Bugnato”. Ai suoi lati si possono ammirare due bassorilievi che raffigurano i greci armati.
Sopra il portale di ingresso, un tempo capeggiava l’aquila bicipite ornata con l’insegna di Carlo V. Quest’ultima fu successivamente trasferita, ed ancora oggi la si puà ammirare nel prospetto principale dell’edificio del Monte di Pietà.
(l0da_ralta, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons)
La prima saracinesca
All’interno della porta, proprio al centro delle pareti, sono visibili due coppie di guide che servivano a realizzare un duplice sistema di sbarramento, ideato contro i saraceni, per bloccare i loro soliti e innumerevoli tentativi di saccheggiare la città.
Su queste guide, all’occorrenza, scorrevano dall’alto due file di pesanti tronchi d’albero sovrapposti, a costituire quella che, secondo alcune fonti, poi prese il nome di “saracinesca” – proprio da “saraceno”. Un sistema ingegnoso che chiudeva il varco d’accesso alla città.
Tra le due saracinesche, al centro del soffitto, si nota ancora oggi la botola, attraverso la quale, veniva gettato l’olio bollente ed altre “schifezze” sui temerati assalitori, che precipitandogli addosso dall’alto li faceva desistere dal proposito.
Una simpatica e interessante descrizione della porta dei Greci e della saracinesca alla Kalsa, da Gaetano Basile
Dove si trova?
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