Il gas, gioia e dolori – Quello del gas, e più in generale dell’energia, è al momento uno degli argomenti più “spinosi” e discussi a livello internazionale. A causa del conflitto bellico in Ucraina, e delle relative ritorsioni e controritorsioni tra tutti gli stati a vario titolo coinvolti, il suo prezzo da alcuni mesi è schizzato alle stelle. Ne è conseguito un effetto a valanga sui prezzi di tutti i prodotti in qualche modo ad esso collegati, e di ciò che viene prodotto grazie al suo utilizzo, fino a poco tempo fa ancora conveniente: tra questi anche l’energia elettrica. Non mi addentrerò oltre su questo terreno impervio, perchè non ne ho le competenze e non è certo questa la sede per affrontare simili argomenti, quindi mi fermo solo a rimarcare ciò che sono le ovvietà. Adesso, fatta la piccola premessa, portiamoci direttamente sul punto.
La storia
Dovete sapere che fin dalla seconda metà dell’800, il gas, a Palermo, come in altre città del nostro paese, lo producevamo in loco. Ovviamente la richiesta ed i volumi prodotti non erano nemmeno paragonabili a quelli odierni, ma eravamo comunque agli albori di una nuova era.
In quel periodo entrò in uso l’illuminazione pubblica a gas. Ciò, almeno inizialmente, avvenne nelle strade principali della nostra città, tra queste il Foro Umberto (Foro Italico). L’innovazione ed i benefici apportati dall’uso e dalla diffusione in rete del gas sono stati senza dubbio di portata epocale.
Da li a pochi anni il gas era presente anche nelle case delle nobili e/o facoltose famiglie palermitane. Veniva principalmente usato per alimentare le lampade poste in prossimità degli ingressi dei palazzi che non erano prospicenti sulle strade principali, queste magari già fornite di illuminazione pubblica. La luce, oltre a garantire l’aspetto pratico della visibilità nelle ore notturne, dava anche un maggiore senso di sicurezza.
L’arrivo della stufa a gas
Ben presto, a questi vantaggi se ne aggiunse un altro di indiscussa importanza e utilità: in Inghilterra, un certo James Sharp, brevettava la stufa / cucina a gas, realizzata interamente in lamiera. Da allora, svariati modelli, successivamente anche economici, vennero prodotti nella fabbrica di Southampton, nell’Hampshire, poi venduti pure in Italia verso la fine dell’800. Fu un vero successo. Era iniziata l’era moderna, anche all’interno delle nostre case.
La produzione del gas
A produrre il gas, per la città di Palermo, ci pensava un apposito insediamento industriale, di proprietà dell’impresa francese Favier, che dopo un complesso processo produttivo lo estraeva dal cosiddetto carbone in coke.
La stessa Favier ne gestiva la distribuzione in città, che nel 1860 contava già circa 7500 utenti.
Sul finire dell’800 l’impianto viene ceduto alla Società Italiana per il Gas, fondata a Torino nel 1856, oggi Italgas. Successivamente, nel 1906, la sua gestione passa al comune di Palermo, attraverso la AMG (Azienda Municipale del Gas), tra le prime aziende municipalizzate d’Italia.
Il Gazometro di Palermo
Nella nostra città, questo impianto, seppur disattivato negli anni ’80 del ‘900 è ancora esistente. Il suo nome comune è Gazometro (o Gasometro) ed è custodito e gestito, ormai solo a scopo museale, dalla odierna società AMG.
L’impianto si trova in piazza Vincenzo Tumminello, alle spalle di villa Giulia, di fronte il porticciolo di Sant’Erasmo. Per far fronte alle sempre maggiori necessità cittadine, un secondo impianto è stato costruito successivamente a quegli anni. Quest’ultimo è ancora presente, sebbene disattivato da tempo, nella zona prospicente il porto, in un’area di pertinenza della casa circondariale dell’Ucciardone.
Il Gazometro di piazza Tumminello è inserito, quale luogo di interesse, nella manifestazione “Le vie dei Tesori” ed è attualmente visitabile su prenotazione.
Il gas in bombola
Facciamo giusto un accenno ad un’altra tipologia di prodotto, un tempo di uso abbastanza diffuso nelle nostre case. Il gas GPL in bombola nasce da una intuizione del Prof. Giuseppe Costantino Dragan, che il 13 dicembre 1948 fonda la società ButanGas. Da quel momento ebbe inizio in Italia la distribuzione del GPL, in pratiche bombole di dimensioni contenute, adatte all’utilizzo domestico. Ancora oggi, per gli irriducibili che non ci tengono a stipulare un contratto di fornitura con una società di distribuzione, e per alcuni e rari casi “impossibili” qualche “Bummularu” (venditore di gas in bombole) in giro si trova.
Dove si trova?