Alla Vucciria c’era lo Shangai, e i balati un s’asciucavanu mai

La trattoria Shangai era un locale storico dove a prezzi modici si poteva pranzare e, nelle belle giornate, godere della vista dall’alto della sottostante piazza Caracciolo e della sua coloratissima vita frenetica.

La terrazza della trattoria "Shangai"
La terrazza della trattoria “Shangai” su piazza Caracciolo, alla Vucciria – Palermo, 2006

La storia

Iconico, conosciuto da tutti i palermitani, il locale era chiamato così perchè a detta dello stesso titolare, la vista dall’alto della piazza Caracciolo coi suoi tendaggi colorati e l’esposizione delle merci che era godibile dalla terrazza, richiamava per colori, movimento ed atmosfera, quella di un mercato della lontanissima metropoli cinese. (Ndr: al netto dell’errore nel nome riportato sull’insegna del locale. Ma questo particolare non modifica la narrazione).

La cucina dello Shangai

Il locale era moltoalla buona”, ma si poteva gustare una cucina casalinga, semplice e soprattutto genuina, fatta di ingredienti freschissimi acquistati personalmente nel mercato sottostante dal titolare, il signor Basile.

Ogni giorno, allo Shangai, ci si poteva deliziare il palato stando seduti alla sua terrazza con vista sulla frequentatissima piazza.

Mentre si pranzava, da quella posizione privilegiata si poteva godere dei colori, degli odori e delle tipiche abbanniate dei tantissimi venditori che affollavano la piazza.

Lo Shangai di Guttuso

Parlando dello Shangai e del tradizionale mercato, non si può non far cenno al celebre dipinto “La Vucciria” ed al suo autore.

Renato Guttuso allo Shangai
Renato Guttuso seduto al suo tavolo, nella terrazza dello Shangai – Anselmo Calaciura – Palermo, 1975

In effetti, la trattoria Shangai fu luogo preferito da Renato Guttuso che, seduto ai tavoli della sua terrazza, ebbe negli anni ’70 l’ispirazione per realizzare la famosa opera che ritrae il mercato e, si dice, anche la fidanzata, (Marta Marzotto).

La Marzotto, (posto che si tratti effettivamente di lei), la si osserva nel dipinto, immortalata di spalle, con un abito chiaro, mentre percorre la discesa dei Maccheronai tra la folla e le mercanzie che vi sono esposte.
Il bellissimo dipinto vide la luce nello studio milanese del Maestro dove nel frattempo egli si era trasferito.

Tuttavia, oggi possiamo ammirarne la bellezza policroma nell’esposizione permanentemente presso lo Steri di Palermo, cui è stato donato.

La Vucciria di Renato Guttuso - Milano - Palermo, 1974
La Vucciria di Renato Guttuso – Milano – Palermo, 1974

Lo Shangai nei ricordi

Il locale resta ancora nei ricordi di chi lo ha conosciuto come un luogo caratteristico e affascinante, come del resto tutto il mercato della Vucciria, almeno fino quando era quel concentrato di vita e umanità che quasi tutti noi, non piu ragazzini, abbiamo potuto vivere ed assaporare nelle sue multiformi atmosfere.

Cioè quando i “balati” (basole) del mercato erano costantemente bagnate dall’acqua, spruzzata dai numerosi commercianti, sulle verdure, e sui prodotti ittici che erano esposti con maestria nei banchi di vendita. Questo allo scopo di mantenerli sempre lucidi, freschi ed attraenti alla vista. Proprio come nel capolavoro di Guttuso.

La trattoria Shangai (foto di Angelo Trapani)
La trattoria Shangai (foto di Angelo Trapani)

Il panificio Cimino

Ma, la Vucciria non era solo “Shangai”. Tante altre attività avevano posto nel mercato: dalla salumeria Censuales, alla gelateria Lucchese (ancora presente, dal 1937, come recita a buon diritto la sua insegna), e molte altre ancora più o meno note. Tra queste attività, alcune delle quali storiche, ve n’era una molto nota e sempre frequentatissima: il panificio Cimino, con il suo negozio in via Pannieri.

Il panificio Cimino alla Vucciria
Il panificio Cimino alla Vucciria

Attività storica che, si dice, (ma non vi è alcuna conferma ufficiale), sia stata la prima a mettere i semi di sesamo (per i palermitani il “cimino”) sul pane che produceva. Non so dirvi se questo fatto sia vero o frutto di fantasia ma, è certamente singolare che a Palermo il sesamo porti lo stesso nome del panificio in questione. Magari sarà solo una coincidenza?

Detto ciò, il panificio Cimino era noto anche per la produzione delle sue famose brioches, i biscotti ed altri prodotti da forno. Ma, tra questi, forse non tutti lo sanno, vi era anche il panettone del sig. Cimino, titolare del panificio.

Il panettone Cimino
Il panettone Cimino, prodotto alla Vucciria

Gli artisti della Vucciria

L’arte è sempre stata di casa nel mercato della Vucciria, e tra gli artisti suoi frequentatori da Uwe Jaentsch Croce Taravella, solo per citarne alcuni, voglio annoverarne uno che ho il grande privilegio di conoscere personalmente: Momò Calascibetta. Artista che alla Vucciria, nel naturale parterre di piazza Caracciolo ha aperto negli anni scorsi uno spazio dedicato all’arte, facendone la sua casa: Spazio Momò.

Spazio Momò
Spazio Momò, di Momò Calascibetta – Palermo, 2010

Dove si trova?


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