Il grande palazzo delle Poste Centrali

Di gusto razionalista, il palazzo delle poste di Palermo, in quanto a scelta progettuale dei suoi ideatori fa il pari con il palazzo di giustizia.

Nella parte più alta del portale di ingresso, immediatamente sotto alla scritta “POSTE E TELEGRAFI”, al tempo si poteva leggere la frase che recitava:

“Regnando Vittorio Emanuele III – Duce Benito Mussolini. Anno Undecimo della Rivoluzione Fascista”.

Palazzo delle Poste di Palermo
Davide Mauro, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
Il palazzo delle poste, in via Roma, in una foto del 1936

La storia

Progettato da Angiolo Mazzoni, su commissione del governo fascista, il palazzo delle Poste fu costruito tra il 1929 ed il 1934, utilizzando marmi colorati e la nota pietra di Billiemi. L’imponente edificio trasmette pienamente un messaggio di grandezza, magnificenza, orgoglio e fierezza nazionale. Alto ventiquattro metri, occupa una superficie di oltre cinquemila mq e rispecchia pienamente quello stile architettonico detto “razionalista”, molto utilizzato per la costruzione degli edifici pubblici nel periodo del cosiddetto “ventennio“.

Palazzo delle Poste -Palermo
Cantiere per la costruzione del Palazzo delle Poste

La grande scalinata di ingresso conduce al colonnato, lungo cinquanta metri e composto da dieci altissime colonne in granito, che introduce a sua volta agli spazi interni. Tra questi,  la sala dedicata al pubblico, con una grande vasca-fontana decorata con marmi rossi e neri, impreziosita da un bel mosaico azzurro.

Il costo dell’opera fu allora oggetto di non poche critiche. Giudicato molto elevato per i tempi, si aggirava attorno ai quindici milioni di lire.

Alla destra dell’edificio, com’è visibile nella foto qui in basso, esistevano un tempo tre giganteschi fasci littori alti oltre venti metri. Questi dapprima modificati, in seguito alla caduta del regime e, solo successivamente, demoliti.

Fasci Littori_Poste Centrali
Particolare dei fasci Littori al palazzo delle poste

Stessa sorte toccò anche alla scritta in rilievo (visibile nella prima foto in alto), inneggiante al duce ed al regime fascista, che capeggiava sul portale di ingresso. Quest’ultima venne eliminata assieme ad altri orpelli e simboli, una volta presenti, richiamanti l’ideologia.

Alla sua sinistra (in via Epicarmo) si trova la grande statua di S. Cristoforo, protettore dei postini, realizzata in una lega di alluminio e manganese, “Anticorodal”, dallo scultore Benedetto De Lisi.

Statua di San Cristoforo - Fabio P., CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons
Statua di San Cristoforo in via Epicarmio

In uno dei cortili trova posto la statua in bronzo del cosiddetto “Milite dormiente“. Opera di Domenico Ponzi.

Milite dormiente al palazzo delle poste
Milite dormiente al palazzo delle poste

Le forme e le decorazioni

Da alcuni criticato, alla stessa stregua del palazzo di giustizia, per le sue forme “pesanti” e squadrate che mal si conciliavano con le architetture circostanti, si è guadagnato anch’esso il nome di “palazzaccio“. In realtà il palazzo è un vero scrigno contenente notevoli opere d’arte della corrente “Futurista”.

L’interno è decorato da pitture e affreschi futuristi di Piero Bevilacqua, Benedetta Cappa Marinetti e dalle sculture di Corrado Vigni e Manlio Giardizzo. Veri capolavorti del Futurismo, sono i sei dipinti, richiesti dal MOMA in occasione di un’importantissima mostra sul tema, tenutasi presso la sua sede di New York.

Nella stanza del Direttore ci sono i dipinti murali in tempera, opera di Piero Bevilacqua. Mentre la sala conferenze ospita cinque enormi tele di Benedetta Cappa Marinetti, grande esponente della pittura futurista. Opere che raffigurano allegorie delle moderne vie di comunicazioni, terrestri, aeree, marittime, telegrafiche e radiofoniche.

Palazzo delle Poste di Palermo
Gli interni del palazzo delle Poste di Palermo

Gli arredi degli uffici amministrativi si inseriscono con grande gusto e si fondono perfettamente con lo stile razionalista. I mobili, frutto del lavoro attento di maestranze specializzate, erano prodotti dalla ditta Ducrot, tutti realizzati con materiali di pregio. Anche gli accessori a complemento degli arredi (corrimano, portaombrelli, appendiabiti), così come pure gli ascensori, sono stati realizzati con gusto, come delle opere d’arte.

Le visite guidate

Recentemente, alcuni locali del particolarissimo palazzo delle Poste, sono stati inseriti nel circuito “Le vie dei Tesori” rendondoli fruibili al pubblico e oggetto di interessanti visite guidate.

Dove si trova?


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