La Chimica Arenella, fabbrica di acido citrico

La Chimica Arenella fu una fiorente industria chimica siciliana con sede a Palermo, nata nei primi del ‘900.

Operaia alla Chimica Arenella
Operaia alla Chimica Arenella – Palermo, anni ’30 del ‘900 (foto Eugenio Bronzetti)

La storia

La storia della Chimica Arenella inizia nel 1909, con l’inaugurazione dell’Industria Chimica Goldemberg: attività industriale fondata da imprenditori tedeschi e italiani, tra i quali anche la famiglia Florio.

L’attività aveva la sua sede industriale in una zona alla periferia della città presso la borgata dell’Arenella, tra le falde di Monte Pellegrino ed il mare.

Il complesso industriale

Il grande opificio consisteva in 14 edifici, tra produzione e amministrazione, oltre a ben due moli industriali, utilizzati per l’attracco delle navi, che consentivano il trasporto dei prodotti finiti verso le loro destinazioni. Alla Chimica Arenella, si producevano prodotti chimici come l’acido citrico, l’acido solforico e l’acido tartarico.

In breve tempo l’industria, con personale in massima parte tedesco, ricoprì una notevole importanza nel suo settore, vantando una produzione di tutto rispetto.

La Chimica Arenella durante la guerra

Il primo conflitto bellico (1915 – 1918) richiamò in patria i dirigenti e gli operai tedeschi e così a gestire l’impianto restò soltanto il personale locale i cui vertici ne cambiarono ben presto il nome in “Chimica Arenella“, mantenendo la produzione soprattutto di disinfettante, che era un prodotto molto richiesto dagli ospedali durante la guerra.

Reparto di produzione della Chimica Arenella
Una delle linee di produzione della Chimica Arenella – Eugenio Bronzetti – Palermo, 1937

Al termine del periodo bellico la produzione continuò soprattutto con l’acido citrico del quale, la Chimica Arenella, divenne il maggior produttore del tempo in Europa.

Allo scoppiare del secondo conflitto mondiale, la fabbrica continuò la normale produzione, affiancandola a quella di prodotti allora richiestissimi come la melassa ed il lievito di birra. La produzione industriale e gli affari sembravano andare a gonfie vele.

Il declino

Purtroppo, al termine del periodo bellico, le cose non andarono bene e complice una cattiva amministrazione in odor di mafia e corruzione, le attività andarono via via scemando.

Dopo alcuni decenni, durante i quali gli amministratori si ritrovarono a barcamenarsi in cattive acque, nel 1987 l’industria chiuse definitivamente i battenti e la struttura venne abbandonata a se stessa.

Il mancato recupero dell’area

Per l’intera zona esisteva, negli anni passati, un progetto di recupero che però si è arenato davanti al problema del disinquinamento dei luoghi ed altre problematiche dovute ad inerzie amministrative.

Nelle more, i fondi europei che dovevano finanziarlo sono andati persi e l’intero sito oggi versa in un gravissimo stato di degrado. Anche gli edifici che un tempo erano luogo di produzione, dopo svariati crolli, sono ormai ridotti a ruderi, mentre gli spazi aperti sono di fatto diventati un’enorme discarica.

Dove si trova?


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