A Mondello: rizzi, patieddi e granci, assai spienni e nienti manci!
Giusto per ribadire il concetto che queste specialità dei nostri mari erano già allora considerate non proprio a buon mercato, visto che la porzione commestibile è molto poca cosa rispetto al resto.
Solo il polpo fa eccezione a questa regola. E con lui era tutta un’altra storia!
Quando il sushi, dalle nostre parti, non si sapeva cosa fosse, questo era il vero “Must” culinario mediterraneo: rizzi e patieddi.
Chi, come me, non è più giovanissimo, ricorderà che al tempo tutti i palermitani rinnovavano, appena era possibile, ciò che costituiva l’irrinunciabile rito della tradizione popolar-culinaria: “a manciata ru purpu, rizzi e muccuna” a Mondello. E dove se no?
In realtà, in città esistevano anche altri posti dove gustare queste specialità, pure molto noti. Ma Mondello, nel cuore dei palermitani, è sempre Mondello ❤️
Un poliparo è per sempre
Mi viene in mente questa frase, perchè c’erano: Pino, Cardinale, Totuccio, Calogero e tanti altri. Ma la regola era che “u purparu” non si cambia mai.
Ogni palermitano, per prudenza, consultava preventivamente amici e parenti. Poi, provava personalmente con un assaggio presso quelli suggeriti e, superato l’esame, solo allora eleggeva il proprio poliparo ufficiale. Quello di cui decantare tanto la freschezza dei prodotti, quanto i gesti manuali e la velocità nello “spaccari i rizzi”. Era un pò come il barbiere di fiducia: il primo è per sempre!
La fine di rizzi patieddi e granci
Ma col passare degli anni, per varie ragioni sulle quali preferisco sorvolare, le postazioni dei venditori di polpi bolliti, ricci e frutti di mare che un tempo si affacciavano sul viale della piazza di Mondello, e non solo (altra mitica filiera si trovava al Foro Italico, allora chiamata “La piccola Mondello” ), ma anche nella borgata di Sferracavallo, sono letteralmente scomparse.
Identica fine per le figure degli stessi “purpari” (polipari) che fino ai primi anni ’90, sempre con il sorriso stampato sulle labbra, servivano su coloratissimi piatti in ceramica i loro polpi appena bolliti.
Credo che l’ultimo tra i vecchi polipari rimasti sul lungomare di Mondello sia Calogero, che ha trasferito la sua attività in un locale di fronte alla sua vecchia e storica postazione fatta di legno e lamiera.
I tempi cambiano
Ai nostri giorni, polpi, ricci, patelle e granchi sono diventati un cibo da gustare per lo più nei ristoranti della zona e i mitici “purpari” di Mondello, vivono ormai solo nei ricordi di chi li ha conosciuti.
I rizzi, il mio ricordo
Come potrò mai dimenticare quando, da ragazzino, facevo quelle scorpacciate di pane e ricci, quasi tutte le domeniche mattina, in compagnia di mio padre.
Ci mettevamo seduti in uno dei tanti tavolini con le panche di legno che costellavano quel tratto del fronte-mare di Mondello, proprio davanti alla piazza. E li, scorpacciate interminabili di ricci con l’immancabile mafaldina… una dozzina… due dozzine… non si potevano contare!
Dove si trova?
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