Luigi Natoli, fu insegnate, giornalista e scrittore. E’ nato a Palermo il 14 aprile del 1857.
La storia
La storia di questo personaggio illustre comincia presto: alla tenera età di tre anni venne rinchiuso con i suoi genitori nel carcere della Vicaria. Questo episodio, pur avendolo vissuto in tenerissima età, segnò il corso della sua vita.
La causa dell’arresto fu una camicetta rossa che la madre gli fece indossare durante i moti di Palermo del 1860, mentre i Garibaldini stavano per entrare in città.
Il fatto
La donna pensò bene di indossare una camicia rossa e di farne indossare di identico colore pure alla sua famiglia. Ebbene, quelle galeotte camicette furono la causa della brutta esperienza. Infatti la polizia borbonica, appena visti, non perse tempo e li arrestò tutti: cosa che scaturì nella reclusione presso le carceri della Vicaria, a Palermo.
Le attività di Luigi Natoli
Giornalista e scrittore, autore di oltre 25 romanzi. Firmò molte delle sue opere con gli pseudonimi di Maurus e William Galt, convinto che per avere successo in Italia bisognava necessariamente non essere italiano.
Scrisse pure una buona quantità di testi che furono adottati in molte scuole del nostro paese.
Natoli fu insegnante alle elementari ed anche al liceo. Nel corso della sua vita si trasferì a Roma, dove restò per soli due anni, intraprendendo la professione di giornalista. Ma finì per tornare a Palermo già nel 1923.
Le sue opere venivano regolarmente pubblicate a puntate in vari quotidiani, tra i quali il Giornale di Sicilia che le pubblicava settimanalmente.
Le opere
Cagliosto e le sue avventure, La vecchia dell’aceto ma soprattutto I Beati Paoli furono i suoi più grandi successi, tutti editi a puntate tra le pagine del Giornale di Sicilia. La storia dei Beati Paoli uscì in episodi settimanali dal 1909 al 1910, ma il Natoli riuscì a stamparlo in un unico volume solo dieci anni dopo, nel 1921, edito da La Gutenberg.
La vicenda è ambientata nella Sicilia del XVIII secolo ed ispirata dalla leggendaria setta segreta dei Beati Paoli, mescolando personaggi di fantasia con altri realmente esistiti.
Dal mito dei Beati Paoli alla mafia
Il romanzo ebbe anche un seguito, intitolato Coriolano della Floresta. Di entrambi le opere, in molti, hanno avanzato l’ipotesi dell’esistenza di alcune analogie con la mafia e con il suo modus operandi (vedi libri suggeriti a fondo pagina).
Di fatto, il mafioso Totuccio Contorno, “soldato” della famiglia di Santa Maria di Gesù, veniva addirittura soprannominato Coriolano della Floresta.
Nei suoi romanzi il Natoli ha sempre espresso una grande stima nei confronti della giustizia sociale, di cui era un forte sostenitore e, allo stesso tempo, un detrattore dei metodi violenti, tipici della malavita e della criminalità in generale.
Il Natoli sulla mafia
Il Natoli si espresse così parlando della mafia e dei mafiosi:
“Uno di quegli uomini che nel quartiere dell’Albergheria godevano reputazione di coraggio e di valore. Da questa specie di uomini, per degenerazione lenta e profonda nacque la mafia odierna, che è sopraffazione e ricatto“.
Luigi Natoli è morto a Palermo, il 25 marzo del 1941.
Di Luigi Natoli hanno scritto
Leronardo Sciascia: “…prendendo in mano un suo libro e cominciando a leggerlo, ecco che ci troviamo costretti a finirlo“
Giuseppe Tornatore del suo I Beati Paoli:
“…una tessitura narrativa moderna. Una lettura che non deluderà mai“.
Umberto Eco: dal quale il suo famoso romanzo ricevette un’autorevole critica:
“Stilisticamente, I Beati Paoli si ispira piuttosto scopertamente a I tre moschettieri di Alexandre Dumas, con alcuni paralleli evidenti (Blasco/D’Artagnan, don Raimondo/Cardinale Richelieu, Matteo Lo Vecchio/Rochefort, Coriolano/Athos).”
Libri suggeriti
I Cavalieri della Stella Il Vespro Siciliano La Principessa ladra Cagliostro e le sue avventure La vecchia dell’aceto L’abate Meli I Beati PaoliInoltre, proprio sul Natoli e sul mito dei Beati Paoli voglio suggerirvi:
L’uomo che inventò i Beati Paoli Storia illustrata di Cosa Nostra. La mafia siciliana dal mito dei Beati PaoliDove si trova?
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