Un meteorite a Brancaccio

Della vicenda del meteorite di Brancaccio, probabilmente, molti tra voi non ne avranno mai sentito parlare. E dell’antica profezia dei Maya, sulla fine del tempo, forse si?

L’altro giorno, riguardando vecchi ritagli di alcuni articoli di giornali, ecco che mi torna in mente questa curiosa vicenda. Seguitemi e scopriremo il nesso tra le due cose.

La storia

Era il dicembre del 2012, e buona parte dell’umanità era in attesa di un evento che, si disse, era stato previsto millenni prima da un’antichissima profezia Maya. In pratica, la fine del mondo.

Già rinviata tante volte, la data del 21/12/2012, qualcuno pensò che sarebbe stata la volta buona. “Buona” in senso lato, perchè si sarebbe trattato della fine del mondo, almeno così come lo conosciamo oggi.

Ma c’era un precedente. A dire il vero, uno tra i tantissimi nella nostra storia. Quello che riassumeremo qui di seguito era solo l’ultimo in ordine cronologico.

Y2K, la catastrofe dell’anno 2000

Eppure anche quella volta, chiamata “Y2K” avrebbe dovuto essere la fine. Gli scettici però erano davvero tanti, io per primo. La narrazione di chi a questa cosa ci credeva, riconduceva quello che era un reale problema informatico, ad una catastrofe apocalittica descritta in una vecchia profezia. Sciagura che avrebbe portato alla fine del mondo il primo giorno dell’anno 2000.

Evidentemente, la notte del 31 dicembre 1999, qualcosa è andato storto, e di quella sciagura non se ne fece più niente. L’antica profezia aveva fatto cilecca, per nostra fortuna. Anche al cosiddetto “Millennium Bug” si è riusciti a porre rimedio, evitando ogni possibile danno. Insomma, all’alba del 1 gennaio 2000, aprendo gli occhi, abbiamo tutti tirato un profondo respiro di sollievo.

Ma, torniamo a noi ed al 2012

Ricordo che anche quella volta c’era chi avrebbe giurato che sarebbe accaduto davvero qualcosa. Chi ci credeva aveva cominciato a fare scorta di viveri e di generi di primaria necessità. Tutta roba da portare con se, forse in un qualche segreto bunker sotterraneo a prova di “Fine del mondo”?

L’asteroide 4179

In tanti si convinsero che stava per succedere qualcosa. In quei giorni si era sparsa la notizia che un’asteroide, chiamato 4179 Toutatis, di cinque chilometri di lunghezza, si stava avvicinando pericolosamente alla terra.

L'asteroide 4179 Toutatis
L’asteroide 4179 Toutatis

Questo fu un evento che per molti aveva solo un significato: avevano ragione gli antichi Maya, la fine era vicina. Insomma, una pericolosa congettura astrale si stava materializzando per prepararci un infausto destino?

Il segnale della carta igienica

In effetti, a sentire le notizie che quotidianamente arrivavano da ogni dove, i segnali premonitori di un possibile disastro c’erano tutti. Il più evidente? La fine della carta igienica negli scaffali dei supermercati di mezzo mondo (soprattutto USA e Inghilterra). Quello si, era un elemento che doveva far riflettere. Ma per fortuna, dalle nostre parti, questa paranoia non esiste.

Non so quanti di voi hanno vissuto in UK o negli States, ma sappiate che li, questa cosa della carta igienica, la prendono molto sul serio.

Un mio amico, che vive da sempre negli Stati Uniti, un giorno mi disse: sorvola su tutto, ma se vedi che comincia a scarseggiare la carta igienica, vuol dire che ti devi preparare al peggio. (Lascio a voi la corretta interpretazione di questa affermazione, per me decisamente equivoca).

L’ansia c’era, eccome!

Comunque, ricordo che in quei giorni, tra la gente cominciò il delirio. Al cinema e in TV, programmavano quasi esclusivamente films di eventi catastrofici e devastanti: meteoriti, terremoti e diluvi universali spopolavano nelle sale e sul piccolo schermo.

Mentre sedicenti esperti di antiche profezie, indovini e cartomanti in testa, che venivano quotidianamente intervistati alla TV, vedevano un futuro nero e già prefiguravano scenari apocalittici. Anche i titoloni dei giornali con toni da “Il giorno prima” facevano tremare i polsi.

Tutto questo, non faceva altro che alimentare la tensione tra la gente. Nel frattempo, circolavano notizie che in qualche caso erano pure iniziati i saccheggi… insomma, per colpa di quei Maya vissuti più di duemila anni fa, si stava vivendo un periodo tutt’altro che sereno.

Il meteorite a Brancaccio

Finchè, in questo clima di tensione ed apprensione, ecco arrivare all’improvviso la notizia bomba: a Brancaccio, quartiere popolare alla periferia di Palermo, era caduto un meteorite!

Lo avevano visto

In tanti affermarono di aver visto una o più scie luminose in cielo, ed oggetti infuocati precipitare dall’alto, in una zona per fortuna disabitata. Molti cominciarono a pregare ed altri a fare gli scongiuri.

La ragazzina del meteorite

La storia continuava con il resoconto di una ragazzina di Brancaccio. La piccola raccontò di aver visto e raccolto un grosso frammento del meteorite caduto in un campetto vicino casa. Disse che, dopo averlo avvolto in un giornale, lo aveva portato in casa, per farlo vedere ai genitori. Ma appena arrivata, si accorse che il giornale con il quale aveva avvolto il frammento, si era inspiegabilmente incendiato. Tuttavia, il meteorite al suo interno – aggiunse – era rimasto assolutamente freddo. Questo fatto convinse i genitori a chiamare la Polizia.

Alla notizia del ritrovamento del meteorite a Brancaccio, il quartiere si riempì in breve di giornalisti e di agenti delle forze dell’ordine, che si erano precipitati in zona nel tentativo di far luce sui fatti.

I reporter intervistarono la bambina ed i suoi genitori, i quali confermarono che la piccola aveva trovato il frammento di meteorite, poi consegnato alle forze dell’ordine, che lo avevano requisito per sottoporlo ad analisi approfondite. La prima ipotesi fu che quel pezzo di roccia extraterrestre si fosse staccato dall’asteroide che stava per precipitare sulle nostre teste. Una sorta di piccolo anticipo. Un assaggio, giusto per gradire.

Il meteorite caduto a Brancaccio

Il panico

In pochi giorni fu il panico. Intanto in tv, improbabili esperti dell’ultima ora, asserivano che la pioggia di meteoriti era già iniziata e che questo segnale era inevitabilmente l’anticamera di qualcosa di molto peggiore. A sentir loro, la fine del mondo era già cominciata.

Insomma, i giorni che ci separavano dal 21 dicembre di quell’anno, li vivemmo così, tra il dubbio e l’incertezza di riuscire a sopravvivere anche all’imminente disastro di proporzioni bibliche, che era stato preannunciato.

Fatto sta che arrivammo all’alba del 22 dicembre 2012, come dei sopravvissuti. Constatato che anche in quella occasione non era successo nulla , appena svegli, tirammo tutti quanti un respiro di sollievo. Il mondo… l’umanità, ce l’aveva fatta anche stavolta.

Il calendario Maya

Così si è scoperto che il famigerato anno 2012 non era riconducibile alla fine del mondo, ma solo alla fine del calendario utilizzato dai Maya. Quindi, che il tempo, per loro, non fosse infinito ma aveva una fine precisa. Infatti, secondo la cosiddetta ruota del tempo, sostenevano che questo si estendesse esclusivamente in un’epoca storica di soli 5.126 anni; iniziando nel 3.114 a.C., per finire nel 2012 d.C. . Esattamente il famigerato 21 dicembre. (21-12-2012).

La ruota del tempo degli antichi Maya
La ruota del tempo degli antichi Maya

Alla faccia della carta igienica! E pure degli antichi Maya… mortacci loro!

A questo punto possiamo archiviare questa storia con un “… e vissero tutti felici e contenti”.

E il meteorite?

Ah, si… il meteorite. Devo parlarvi del meteorite.

Di quello si ebbero notizie solo nei giorni successivi. Dopo attente analisi, il campione sotto esame si è rivelato un falso. Era solo un comune pezzo di legno o di radice carbonizzata, che la ragazzina ed i suoi genitori, avevano scambiato per un frammento di roccia proveniente dallo spazio.
Tutto qui… per fortuna nostra.

Ma, la prossima volta, mentre guardate il calendario, occhio alla carta igienica! Non si sa mai. La prossima fine del mondo è attesa per il …….?

Dove si trova?


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