Il Politeama e i suoi cavalli

I cavalli del Politeama Garibaldi (questo è il suo nome completo) rappresentano il completamento della facciata principale del teatro: un elemento di grande valore artistico ed estetico.

Quadriga di Rutelli al Politeama
La quadriga del Rutelli in attesa di venire issata sul portale di ingresso del teatro Politeama – Palermo, maggio 1930

La storia

Il teatro, è stato costruito su un progetto di Giuseppe Damiani Almeyda, e inaugurato nel 1874, con la rappresentazione de “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini. Fu il primo grande teatro a sorgere a Palermo, nella seconda metà dell’ 800. Prima di lui, certamente il teatro Santa Cecilia (1662), il Bellini (1726) ed il teatro Garibaldi (1861) benchè tutti con dimensioni di molto inferiori. Seguirono il Massimo, inaugurato nel 1897, ed il Biondo (1903).

L’iniziativa era partita dal Comune di Palermo, che affidò l’incarico di progettare, in quella piazza già dedicata a Ruggiero Settimo, un “politeama” (teatro destinato a vari tipi di spettacolo), all’allora giovane ingegnere Giuseppe Damiani Almeyda. Ciò allo scopo, si disse, di: “… reagire al  clima di crisi economico-sociale creatosi dopo le epidemie di colera del 1866-67“.

Il teatro ha un impianto circolare, con all’esterno un doppio portico scandito da colonne d’ordine ionico e corinzio. Nel giardino antistante, trovano posto alcune interessanti sculture: “Baccante” di Valerio Villareale, “Silfide” di Benedetto De Lisi e “David” di Antonio Ugo.

L’evento inaugurale del Politeama si tenne il 7 giugno del 1874, alla presenza di Emanuele Notarbartolo, sindaco di Palermo, malgrado l’edificio fosse ancora incompleto e privo di copertura.

Il teatro all’aperto

In realtà il, Politeama, nasce da progetto come teatro all’aperto, e sede del circo equestre che solitamente si esibiva in piazza Marina, quindi la sua copertura non era inizialmente prevista.

Solo in un secondo momento si decise di realizzarne una appositamente. Ma la sua costruzione, viste le grandi dimensioni e le difficoltà realizzative con i mezzi e le tecnologie dell’epoca, era considerata un’ardita opera di alta ingegneria.

Tuttavia, malgrado le enormi difficoltà, questa, è realizzata in metallo e vetro dalla Fonderia Oretea che, raccogliendo la sfida, nel novembre del 1877, dopo complicatissimi lavori di posa, riuscì nell’impresa e installò la grande copertura, ancora oggi in opera, sul tetto del teatro.

Teatro Politeama in costruzione_1870
Il teatrro Politeama già funzionante ma ancora incompleto, senza intonaci e decorazioni – Palermo, 1878

Con la sua maestosità, il Politeama Garibaldi, intendeva esaltare la funzione sociale del teatro, infatti, poteva contenere ben 5.000 (?) spettatori in una doppia fila di palchi e una galleria di due ordini.

La dedica a Garibaldi

Successivamente alla complicata installazione del grande tetto, nel 1882, dopo la sua morte, il teatro è dedicato a Giuseppe Garibaldi.

L’apertura ufficiale del teatro, ormai dotato di copertura, avvenne nel 1891, in occasione della serata inaugurale dell’Esposizione Nazionale di Palermo. Un’eccezionale gala, alla presenza del re Umberto e della regina Margherita, durante la quale è stato rappresentato l’Otello di Verdi, sotto la direzione del grande Arturo Toscanini.

Grazie a questa manifestazione di rilevanza nazionale, il teatro cambiò aspettò, con ulteriori abbellimenti e decorazioni alla sue strutture, effettuati proprio in previsione della grande occasione.

Dal 1910 il Ridotto del teatro ospitò pure la Galleria d’Arte Moderna, che però, in tempi più recenti, venne spostata presso l’attuale sede di Palazzo Bonet, nella piazza Croce dei Vespri.

I cavalli del Politeama, opera bronzea del Rutelli

Altra posa in opera, veramente degna di nota, avviene nel successivo 24 maggio del 1930. Quella occasione vide issata e installata la quadriga bronzea che sormonta l’arco trionfale di ingresso (vedi foto). L’opera era stata anticipata da una bozza provvisoria, appositamente creata per meglio valutare proporzioni ed effetto scenico dell’installazione definitiva.

Realizzata appositamente da Mario Rutelli, la monumentale opera è ancora oggi ammirabile in tutta la sua imponente bellezza. Essa rappresenta il “Trionfo di Apollo ed Euterpe“.

La grande quadriga è affiancata da una coppia di cavalli e cavalieri, sempre in bronzo, che simboleggiano i giochi olimpici; questi ultimi opera, invece, di Benedetto Civiletti, che fu maestro del Rutelli.

Teatro politeama_Palermo
Il teatro Politeama Garibaldi – Palermo, 1960

L’edificio, con il suo grande ingresso ed il monumentale arco trionfale, oggi, al netto di sempre più evidenti segni che invocano un efficace restauro, si presenta con pregevoli decorazioni pompeiane.

Il risultato è un bellissimo esempio di architettura neoclassica, incastonato come un gioiello in una delle piazze più importanti di Palermo, tanto da diventare egli stesso uno dei simboli iconici di questa città.

piazza Ruggero Settimo_Palermo
La piazza Ruggero Settimo ed il teatro Politeama in una ripresa aerea

Il circo

Come già accennato il Politeama ospitava regolarmente spettacoli equestri e, successivamente, anche circensi nel vero senso del termine, con giocolieri e domatori.

Negli anni ’30, dopo un lungo periodo di sospensione di tutte le attività causata da alcuni lavori di restauro, tra i primi ad esibirsi vi fu il circo Arbell, il cui cast secondo le cronache dell’epoca, constava di 50 uomini e 20 donne che vi lavoravano a vario titolo: ginnasti, giocolieri, cavallerizze, domatori, ecc.. Ma anche di 20 cavalli ed altri animali, tra i quali 4 leoni e un certo numero di dromedari. Successivamente, al Politeama si esibirono oltre al circo di Armando Bellucci (Arbell), anche il Togni e l’Orfei.

Il cinema

Nel dopoguerra, attorno al 1947, il teatro fu anche cinematografo. Con il nome di “Cinema Politeama” l’attività di proiezione di films proseguì, quasi ininterrottamente, sino al 1974.

Poi, a causa della chiusura del Teatro Massimo, si pose definitivamente fine alle proiezioni cinematografiche rilanciando le attività teatrali.

Il sipario del Mancinelli

Un pregevolissimo reperto d’epoca, davvero degno di nota, è tutt’ora ripiegato e conservato nel magazzino del teatro. Si tratta del sipario originale, opera di Gustavo Mancinelli.

Una maestosa opera ottocentesca, di grandi dimensioni, che vede raffigurato l’arrivo di Eschilo a Siracusa.

Sipario di Mancinelli al Politeama_Palermo
Il magnifico sipario di Gustavo Mancinelli al teatro Politeama di Palermo

Il Politeama oggi

Oggi, il Politeama può ospitare fino ad un max di 950 persone, a causa del fatto che alcune sezioni sono state definitivamente chiuse per la mancata conformità delle stesse alle nuove norme di sicurezza.

Molto belle la Sala Gialla e la Sala Rossa. La prima con bellissime decorazioni in stile pompeiano e lampadari liberty. La seconda, invece, un tempo adibita a luogo espositivo dalla GAM (galleria d’arte moderna). Oggi ospita saltuariamente conferenze e incontri culturali.

Dal 2001 il teatro è sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.

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