Il Giardino Inglese

Il giardino Inglese, oggi parco Piersanti Mattarella, nasce da un progetto di Giovan Battista Filippo Basile, illustre architetto palermitano dell’epoca.

Il bosco del giardino Inglese - l0da_ralta, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons
l0da_ralta, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons

La storia

Era il 1851 e nell’abbellire il prolungamento dello stradone della Libertà, nel nuovo tratto oltre la piazza comunemente denominata delle Croci, si pensò alla realizzazione di un giardino pubblico nello stile cosiddetto all’inglese. Cioè non spianando il terreno, ma realizzando uno spazio a verde che ne seguisse le irregolarità, così da ottenere un risultato dall’apparenza naturale.

Il verde

La sistemazione del verde prevedeva la messa a dimora di piante esotiche, provenienti anche da altri continenti, alcune di origini australiane, come l’albero della fiamma. Per la scelta delle piante ci si affidò all’allora direttore dell’Orto Botanico di Palermo, il prof. Vincenzo Tineo, massimo esperto del settore in città.

Il risultato fu parecchio suggestivo, ed allo stesso tempo molto elegante. Un vero fiore all’occhiello di quella Palermo felicissima che stava per prendere forma. E lo faceva strizzando l’occhio alle più importati capitali europee.

L’Istituto delle Croci

Nel frattempo, sempre ad opera dell’architetto Basile, anche l’attiguo Istituto delle Croci, già parzialmente demolito per permettere il prolungamento della via Libertà, fu dotato di una nuova facciata in stile neogotico.

La facciata del Basile con le bifore all' Istituto delle Croci
La facciata del Basile con le bifore, all’ Istituto delle Croci

In breve, tutta la zona venne rivalutata e successivamente, la nuova strada alberata con una doppia fila di platani, venne costellata da bellissime ville nobiliari e portata a livelli di eleganza molto elevati.

Via Libertà a Palermo
La via Libertà a Palermo – 1915

Il progetto del Basile

Il progetto del giardino Inglese prevedeva la realizzazione di due parti distinte: un cosiddetto parterre ed il bosco. Quest’ultimo ideato personalmente dal Basile, era originariamente attraversato da sentieri di terra battuta, oggi purtroppo asfaltati.

Giardino Inglese
Il giardino Inglese in una foto dei primi del ‘900

La statua dei “Canaris a Scio”

Da attribuire al Basile anche la paternità del tempietto dalle forme arabo-normanne (visibile nella prima foto in alto) che ospita al suo interno la statuta raffigurante due marinai su una barca: i fratelli “Canaris“. Quest’ultima, è un’opera di Benedetto Civilietti, dal titolo “I Canaris a Scio” (Scio è un’isoletta nel mar Egeo, successivamente ribattezzata Chios).

Canaris a Scio
La statua dei fratelli Canaris a Scio di Bendetto Civiletti

La scultura, secondo una ricostruzione oggi messa in discussione, rappresenterebbe una scena tratta dalla guerra greca, combattuta tra il 1821 ed il 1830, per ottenere l’indipendenza dall’Impero Ottomano.

Oltre a ciò è presente una bellissima serra in vetro e ferro battuto, opera del Basile, purtroppo più volte vandalizzata.

La serra del Giardino Inglese
La serra del Giardino Inglese – foto Gigi Petix, 1977

Nel giardino Inglese trovano posto numerose opere di Mario Rutelli, Bendetto Civiletti ed Ernesto Basile.

Il parterre

Il parterre, chiamato in origine villa Garibaldi, oggi è dedicato ai magistrati Falcone e Morvillo, dal canto suo, non è da meno in quanto a bellezza ed eleganza. Di dimensioni più ridotte, fronteggia il giardino Inglese, trovando sede nel lato opposto della medesima strada della Libertà.

La statua a Giuseppe Garibaldi nella villa Falcone - Morvillo
La statua a Giuseppe Garibaldi nella villa Falcone – Morvillo

Lo stato del giardino, oggi

Ahimè, da quasi vent’anni, il giardino non ha un impianto di illuminazione funzionante. O meglio, ne esiste uno, ma è guasto dal 2002 e non è mai stato riparato. Anche le fontane soffrono della mancanza di un’adeguata manutenzione e cura. Carenza, questa, che ha causato la recente moria dei pesci, una volta presenti in gran numero nella bellissima vasca.

La vasca del Giardino Inglese - Cristiano Drago, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
Cristiano Drago, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

Il giardino inglese, per tutti i palermitani, è stato da sempre il posto dove trascorrere qualche ora al fresco, immersi nel verde. Ma anche il luogo preferito per portare i bambini a giocare. E ancora oggi, in qualche misura lo è, grazie anche al piccolo luna park.

Tutto ciò, malgrado recentemente si è tornati a parlare dello stato di abbandono di questo importantissimo polmone verde presente in centro città.
Il motivo è la denuncia dello stato di degrado in cui versa il giardino da svariati anni, e la concomitante presenza di una nutrita colonia di topi, ormai divenuta endemica, che scorazzano indisturbati in lungo e in largo tra i viali.

Quale futuro?

La speranza è che la nuova amministrazione cittadina, appena insediata, metta in agenda e faccia rientrare anche la cura e la manutenzione ordinaria del giardino inglese, come di tutte le zone verdi in città, tra le priorità improcrastinabili.

I luoghi del cuore del FAI

Il nostro giardino Inglese è stato inserito nella lista dei beni da tutelare del FAI. Possiamo contribuire a salvarlo dal degrado in un modo molto semplice: votandolo a 👉 questa pagina

Aggiornamento al febbraio 2023

Il Comune ha finalmente affidato i lavori di restyling del Giardino Inglese. L’intervento, che lo trasformerà completamente con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, durerà un anno.

Dove si trova?


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