Via Scippateste. Chi di corna ferisce …

La via Scippateste racconta di una triste storia di corna e di un matrimonio finito nel peggiore dei modi.

Via Scippateste
Nel quartiere del Capo, la via Scippateste

Nella nostra città, più precisamente nel quartiere Capo, esiste una strada a quanto pare intitolata ad un marito tradito ma, soprattutto, reo di una sanguinaria vendetta d’onore. Parliamo della via Scippateste.

Dell’esistenza del toponimo “Scippateste” ce ne parlò già Carmelo Piola nel suo “Dizionario delle strade di Palermo” del 1870, nel quale si fa riferimento al vicolo Scippateste, detto anche “vicolo delle teste“.

La storia

Si dice che l’intitolazione avvenne a causa di un particolare ed efferato aneddoto che si svolse proprio in quel luogo. Infatti, la leggenda popolare, nata alcuni secoli orsono, narra che il protagonista di questa vicenda, che abitava proprio in quella strada, un bel giorno rincasando anzitempo, trovò la moglie a letto con il loro testimone di nozze.

L’uomo, che certamente non era di animo pacifico e abitualmente dedito ai piaceri dell’alcool, alla scoperta dei due, passò immediatamente alle vie di fatto. La sua reazione fu terribile, e preso dall’ira uccise e decapitò i due concubini.

Come se non bastasse, il corn… ehmm…, l’uomo, dopo aver “salvato l’onore“, in seguito all’uccisione della moglie e dell’amante, per mettere a tacere i mormorii della gente, che a quanto pare lo sapeva reiteratamente “cornificato”, volle compiere un’azione plateale. Un gesto che avrebbe cancellato l’onta subita, e definitivamente riabilitato la sua persona agli occhi di tutti gli abitanti del quartiere.

Così, compiuto l’insano atto, egli decise di fare di più: appendere le teste dei due, in bella vista alla ringhiera del balcone di casa, in modo che tutti, passando dalla strada sottostante potessero vederle. E così fece.

In memoria dell’atroce e plateale gesto, messo in atto da questo oscuro personaggio, si dice che venne intitolata la strada.

Ovviamente stiamo navigando tra le onde della leggenda popolare. Però, è curioso come la toponomastica del Comune abbia deciso di utilizzare questo nome, in memoria di chi balzò alla cronaca per aver commesso un fatto così efferato. Posto che questo sia mai avvenuto. Ma tant’è.

Un’altra versione della storia è fatta risalire al ‘600, periodo della dominazione spagnola e della Santa Inquisizione. Questa narra che proprio lì abitasse il boia, lo “scippateste”. Da ciò deriverebbe il toponimo della strada. Possiamo dare maggior credito a questa seconda ipotesi? Sembra verosimile ma, è solo una possibilità. Approfondiremo l’argomento in futuro.

P.s.: questa storia ne ricorda un’altra, che aveva come protagonista le famose “teste di moro“. Ci sarà una connessione tra le due? Ne ho scritto a 👉questa pagina.


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