La leggenda di Cola Varba

Chi era Cola Varba? – Qualche tempo fa mi è capitato di scrivere di Mondello e, descrivendo la storia della borgata marinara, non ho potuto trascurare di fare almeno un accenno a quest’uomo leggendario, quanto misterioso. Cola era descritto come un astuto marinaio del quale si narrano epiche imprese per mare, tra terribili uragani, trombe marine e piovre giganti.

Sulla figura di quest’uomo, per quanto possibile, oggi proverò ad aggiungere qualche ulteriore dettaglio.

Si tratta di Nicola Corrao, conosciuto come un impavido uomo di mare. Un personaggio molto noto nella borgata marinara, specialmente tra gli anni ’30 e ’50 del ‘900. Al tempo una leggenda vivente, dalla lunga barba bianca, di cui ancora oggi ci giunge il mito.

Tentiamo di capire chi era il nostro misterioso eroe.

La storia

C’era un tempo in cui nessuna imbarcazione si avventurava in mare senza un “tagliatore di trombe marine” a bordo. Cioè un uomo, capace di domare le forze della natura con un rituale. Ma erano pochi i custodi di questo segreto, ed erano molto contesi tra le marinerie.

Cola Varba
Cola Varba – foto di Nick Parrino

Di Cola Varba si narra che fosse tra gli ultimi custodi dell’antica formula che andava pronunciata durante la navigazione, nel caso di formazione di trombe marine: unico rimedio capace di riuscire a disperderle ed evitare possibili catastrofi. Questo rito misterioso permetteva il “taglio” del turbine mortale, scongiurando il pericolo per chi, andando per mare, avesse avuto la sventura di imbattersi in una di loro.

L’ultimo Rais

Si narra pure che, nei primi anni del ‘900, Cola Varba fosse stato l’ultimo Rais della vecchia tonnara di Mondello, (risalente al XV sec.), poi chiusa e andata completamente distrutta. Di lei resta solo la nota torre posta a sua guardia.

In effetti, le storie nate attorno al personaggio di Cola sono innumerevoli e, negli anni, queste ne hanno fortemente alimentato il mito.

Rais Cola Varba
Il Rais Cola Varba

Nella foto qui in sopra, Cola viene immortalato da un autore sconosciuto, in una posa che lo vede seduto sul cordame, accanto alle ancore della tonnara di Mondello.

Un vero lupo di mare?

Si, si dice che Nicola fosse un vero lupo di mare. Eppure, sembra incredibile ma, scavando appena un pò sotto la “crosta” di questo mito, salta fuori una verità del tutto diversa e inaspettata.

Infatti, nella realtà, pare che il buon Cola non fosse neanche pescatore, ma solo un capace inventore e convincente narratore di storie. Nato in una famiglia di pescatori, era un uomo semplice e fantasioso che abitava a Mondello, e che seppe creare ad arte il suo mitico personaggio. In questo fu molto facilitato, e reso credibile, dalla lunga barba bianca, un tempo ritenuta chiaro segno di saggezza ed esperienza.

Insomma, un uomo che sapeva “vendere” molto bene il mito del personaggio da egli stesso creato, grazie anche al suo aspetto da “navigato lupo di mare”. Un interprete le cui storie, che lo vedevano sempre protagonista di mille avventure, oltrechè ai bambini della borgata, dovevano apparire verosimili anche a tanti adulti.

Le foto e la notorietà

Cola Varba - Luis Marden
Cola Varba – in una foto a colori di Luis Marden, 1953

Un ruolo indubbiamente fondamentale nella costruzione del mito di Cola Varba, ha giocato la sua forte “presenza scenica”: sguardo fiero, viso rugoso e lunga barba in primis. Tutti elementi essenziali nelle tante foto a lui dedicate tra gli anni ’40 e ’50. Molte di queste furono realizzate da fotografi famosi come Nick Parrino e Luis Marden del National Geographic. Furono immagini che fecero il giro del mondo e contribuirono non poco alla sua notorietà ed a creare il mito, esportato ben presto anche oltre i nostri confini.

Il mito crollato

E’ crollato un mito… lo so. Ma, ad onor del vero, chi ci dice che il nostro Cola Varba non fosse realmente un impavido lupo di mare d’altri tempi, capace di domare uragani e sconfiggere mostri marini? Alla fine basta solo crederci.

P.S.: dell’antico e misterioso rito del taglio delle trombe marine (Draunare) ne parlo più approfonditamente in un articolo espressamente dedicato, a 👉questa pagina.

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