La cabina manovre e il treno. Iniziamo ricordando che la stazione centrale di Palermo, quella che tutti sappiamo trovarsi in piazza Giulio Cesare, nacque solo nel 1886.
Mentre la vecchia stazione centrale – la prima – più piccola, e ormai inadeguata, si trovava sempre in zona, presso l’allora via del Secco, nelle adiacenze di via Oreto. Quest’ultima venne inaugurata il 28 aprile del 1863, assieme alla linea Palermo – Bagheria (13 km): fu il primo tronco a venire realizzato nella travagliata storia delle ferrovie Siciliane.
La storia
Erano gli anni di grande espansione del sistema ferroviario, e nel 1874 si inaugurò il primo collegamento tra la vecchia stazione Centrale (quella di via del Secco) ed il Porto di Palermo.
Successivamente, nel 1907, attraverso un innesto sulla stessa linea, creato all’altezza di via Pacini, venne realizzato il collegamento con la Palermo – Trapani (via Castelvetrano), che allora si attestava alla stazione Lolli, ed era gestita da un’altra società ferroviaria.
La vecchia ferrovia
Lo scambio avveniva nel tratto immediatamente dopo il passaggio a livello di Corso Olivuzza, (allora uno dei tanti, disseminati città), in quella che oggi è la via Salvatore Lo Forte, ma che un tempo era solo una trincea ferroviara.
Da quel punto, quindi, prendeva origine la diramazione per la stazione Lolli nell’esistente ferroviaria per il porto, chiamata Madonna dell’Orto.
Si trattava di una linea dedicata alle merci, soprattutto carichi dello zolfo estratto nelle miniere dell’interno della Sicilia. La nuova ferrovia permetteva il veloce trasferimento di questo prezioso carico, dalla vecchia stazione centrale fino al porto, e viceversa.
La cabina manovre
Quella in foto, che a prima vista potrebbe sembrare una vecchia veranda in metallo, è in realtà ciò che resta della piccola cabina manovre operante nel bivio di questa linea ferroviaria.
Questo è ciò che resta, (nel momento della scrittura di questo articolo), dell’antica cabina manovre di fine ‘800, lungo la vecchia linea ferroviaria, ormai dismessa, Palermo Centrale – Porto. Ferrovia che un tempo attraversava l’intera città.
Strutturalmente legata all’edificio in muratura retrostante (casello), era la postazione dove sostava l’operatore che sopraintendeva allo scambio per il porto ed al passaggio a livello.
Siamo in via Salvatore Lo Forte, nei pressi del palazzo di Giustizia e la foto risale all’otto gennaio 2022. Si tratta di un manufatto d’epoca sopravvissuto al tempo: ormai un vero pezzo di antiquariato ferroviario, unico in città, nato nel 1874, ben 12 anni prima della costruzione dell’attuale stazione centrale di piazza Giulio Cesare. Questo aspetto è meglio descritto a questa pagina.
Quindi, se escludiamo quest’ultima, siamo davanti all’unica struttura dell’epoca, ancora esistente, a ricordarci di quella importante ferrovia cittadina.
Mimetizzata e ben nascosta
La struttura, interamente in ferro, ormai in disuso dalla metà degli anni ’60, era occultata da una pianta rampicante (vite americana?) che, da annni, ne celava completamente la vista dalla strada.
Adesso, in occasione di alcuni lavori non meglio precisati, (si suppone sulla struttura stessa), la vecchia postazione è stata riportata alla luce. Speriamo che sia fatta oggetto di un buon restauro.
Il tracciato della vecchia ferrovia
Esaminando per grandi linee il tracciato della ferrovia, (da non confondere con quello più moderno per Palermo marittima, attraverso lo scalo Sampolo), e seguendolo in direzione porto, possiamo notare che il treno giungeva in via Pacini proveniente da Palermo Centrale.
Quindi, anzichè procedere verso la stazione Lolli e proseguire per Trapani, all’altezza della via Pacini, poteva deviare verso destra e attraversare via Dante e via Sammartino.
Nella foto qui sopra si notano i due rami della ferrovia: quello a sinistra prosegue verso la stazione Lolli, mentre quello a destra, in leggera discesa, con direzione porto, come illustrato dalla piantina più in basso.
Da questo punto, in trincea, tagliando le vie Dante, Sammartino, De Spuches e Villafranca, per arrivare in via Libertà, il treno attraversava quest’ultima parzialmente in sotterranea all’altezza di via Archimede, per poi proseguire fino al piano dell’Ucciardone e, infine, giungere al porto.
Le strane forme degli edifici
Chi conosce la zona, immagino che si sarà chiesto come mai alcuni degli edifici presenti abbiano delle strane forme triangolari, potremmo dire a “spicchi”.
Ebbene, parte della trincea ferroviaria è ancora individuabile nella zona tra le vie Sammartino e Villafranca, proprio come un taglio netto, tra i palazzi.
Questo solco è più che evidente negli edifici all’incrocio tra le vie Villafranca e Parisi, ed in altri ancora lungo il tracciato, tutti costruiti proprio ai margini della ferrovia.
Nell’immagine che segue, la piantina con parte del tracciato ferroviario evidenziato in giallo; in rosso la via Libertà; in verde la via Dante. Nella parte in basso a destra si nota il carcere dell’Ucciardone.
E, come già detto, il porto era la destinazione finale dei carichi trasportati dal treno, fino al loro imbarco sulle navi e viceversa.
La dismissione della tratta
Il bivio Madonna dell’Orto, assieme all’intera diramazione per il porto, furono dismessi nel 1957, sostituiti dalla nuova linea Palermo Marittima (adesso metropolitana) che oggi, dalla stazione Notarbartolo, arriva alla stazione Giachery nei pressi del porto.
Quest’ultimo tratto costituisce, in pratica, la parte già esistente del realizzando anello ferroviario di Palermo
Invece, il passaggio a livello su corso Olivuzza, assieme a tutti gli altri sulla Palermo – Trapani, continuarono a funzionare fino agli anni ’70, e cioè fino al termine dell’esercizio della stazione Lolli e del relativo tracciato ferroviario di superficie.
Dove si trova?
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