Sferracavallo e i santi che ballano

Quello dedicato a Sferracavallo è l’ultimo articolo della mia serie sui borghi marinari, che comprende anche Acquasanta, Arenella, Vergine Maria e Mondello, ma pure un accenno alla costa Sud-Est della città.

Panorama della borgata di Sferracavallo
Panorama della borgata di Sferracavallo

La storia

Si tratta di un antico borgo, oggi frazione di Palermo, posto all’estremità nord del territorio comunale, incastonato in un golfo ai piedi dei monti Gallo e Billemi.

Le origini del nome

Si dice che la borgata deve il suo nome al cattivo stato della vecchia trazzera che la collegava alla città. Pare che si trattasse di una strada talmente dissestata da far continuamente sferrare i cavalli che trainavano i carri e le carrozze che la percorrevano.

Così ci raccontò nei suoi scritti il marchese di Villabianca, descrivendo la borgata di Sferracavallo.

Un'immagine di Sferracavallo dei primi del '900
Un’immagine di Sferracavallo dei primi del ‘900

Ma altre fonti suggeriscono che il suo nome sarebbe dovuto alla massiccia presenza in zona di una pianta erbacea a crescita spontanea dal nome decisamente curioso: “Hippocrepis” che significa letteralmente “sferra cavallo”, a causa dei suoi frutti dalla forma curiosa che ricorda quella dei ferri di cavallo.

La riserva naturale di Barcarello

Per parlare di Sferracavallo non si può che cominciare da Barcarello.

Barcarello si trova nei pressi della borgata e ne condivide parte del territorio. E’ una zona di grande rilievo paesaggistico e naturalistico, da alcuni anni dichiarata area marina protetta di “Barcarello – Capo Gallo“, nei cui pressi si trova la famosa grotta marina “dell’Olio”.

Il gradino a vermeti

Sempre in questa zona, di notevole importanza, è la presenza del cosiddetto gradino a vermeti: un accumulo di organismi marini i cui esoscheletri calcificati hanno dato luogo ad una colonia calcarea, formando un’aggregazione per certi versi simile a quella del reef corallino.

Il "Reef" di Sferracavallo, nella zona di Barcarello
(Salvatore Marra from Palermo, Italia, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons)
Lo straordinario “Reef” di Sferracavallo, nella zona di Barcarello
(Salvatore Marra from Palermo, Italia, CC BY 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by/2.0, via Wikimedia Commons)

Si tratta di una formazione, a pelo d’acqua, presente solo in alcune zone delle sponde del Mediterraneo, e di cui non si conoscono analoghi esempi in altri mari.

I famosi tramonti di Barcarello

Per gli appassionati di fotografia paesaggistica, Barcarello, assume una grande importanza essendo l’unico posto nei pressi di Palermo dove, a seconda del periodo dell’anno, è possibile ammirare uno splendido tramonto sul mare, incorniciato e impreziosito dalla presenza dell’isolotto nella confinante Isola delle Femmine.

Tramonto su Isola delle Femmine
Tramonto su Isola delle Femmine

Gli pseudo-trulli di Barcarello

Nella zona dell’area marina protetta, esattamente lungo la cosiddetta “punta Barcarello” è stata realizzata, da autore a me sconosciuto, un’opera che per il luogo in cui trova è quantomeno “originale” e sicuramente fuori contesto. Si tratta di un villaggio in miniatura, costituito da una serie di piccole costruzioni che in qualche modo ricalcano lo stile e le forme caratteristiche dei trulli di Alberobello.

Trulli a Sferracavallo
Uno degli pseudo-trulli di Barcarello – 2009 (© Angelo Trapani)

Per quanto abbia provato negli anni a ricercare il nome dell’autore, non sono mai riuscito a risolvere il piccolo mistero ma, se mai ci riuscissi, prometto di divulgare tutto con un aggiornamento a questo post.

L’antico lido di Sferracavallo

Una piccola nota è dovuta ad un elemento di rilevante importanza per il turismo della borgata e cioè: l’antico stabilimento balneare conosciuto per tanti anni con il nome di “Lido Profeta“.

Lido Profeta - Sferracavallo
Lido Profeta – Sferracavallo

Questo sorge sui resti di una vecchia struttura, nata nei primi del ‘900, con identiche finalità e caratterizzata da una passerella sul mare realizzata in muratura, attraverso la quale si accede ad un corpo che ospita una trentina di cabine ad uso dei bagnanti.

Dal 1949 la struttura è passata in concessione alla famiglia Profeta che l’ha gestita fino a pochi anni fa.

Lido balneare a Sferracavallo
Lido balneare a Sferracavallo

Oggi, completamente rinnovata è gestita da una moderna società che si occupa di servizi balneari.

La friggitoria

Parlando delle “istituzioni” gastronomiche della borgata, oltre alla presenza di numerosi locali e ristorantini con cucina a base di pesce, un pensiero va alla storica friggitoria di Rosolino Marotta (zu Rusulinu) conosciutissino personaggio, purtroppo recentemente scomparso.

Gli insediamenti preistorici

Nei colli intorno a Sferracavallo vi sono alcune grotte (Pecoraro, Conza, Impiso), al cui interno sono stati ritrovati i resti di insediamenti umani risalenti al Paleolitico Superiore (14000 anni fa). Questo particolare testimonia le antichissime origini dell’antropizzazione della zona.

San Cosma e Damiano, i Santi che ballano

Di grande rilievo è il culto dei due santi (medici) Cosma e Damiano, protettori degli infermi e dei pescatori della borgata, i cui festeggiamenti, nel mese di settembre, coinvolgono tutta la comunità.

I santi gemelli Cosma e Damiano durante la procesione nella borgata di Sferracavallo
I santi gemelli Cosma e Damiano

Cosma e Damiano erano due fratelli, entrambi medici che prestavano gratuitamente la loro opera agli infermi bisognosi, ad esclusivo fin di bene.

Il martirio

Pare che i due fossero originari dell’Arabia, figli di una ricca famiglia di religione cristiana, e che durante le persecuzioni diocleziane del ‘300 furono arrestati, quindi torturati e martirizzati come nemici della fede.

Secondo la leggenda che ne narra, i due fratelli vennero:
– lapidati – ma le pietre rimbalzarono sui loro corpi;
– fustigati, crocifissi e fatti bersaglio di lance – ma queste ritornarono indietro verso chi le aveva scagliate;
– gettati in mare da un alto dirupo – riuscendo a sopravvivere;
– incatenati e messi in una fornace ardente – senza venire bruciati.

Infine, decapitati con un’affilatissima spada e così uccisi.

I Santi sfrattati

Va ricordato che la celebrazione dei due santi, un tempo si svolgeva a Palermo tra grandi festeggiamenti di popolo e del Senato.

Però nel 1624, con l’epidemia di peste, ed il ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, i festeggiamenti in onore dei due santi Cosma e Damiano passarono in secondo piano.

La nuova collocazione a Sferracavallo

In seguito a ciò l’arcivescovo pensò di dare loro una nuova collocazione, trasferendo de facto i due simulacri ed il loro culto, dalla chiesa della Kalsa, dove prima erano venerati, alla lontana chiesetta della borgata marinara di Sferracavallo.

Nella piccola comunità di pescatori si accolse la notizia con estrema gioia e tra gli abitanti della zona si formò subito un gruppo di preghiera e devozione a loro dedicato.

Da quel momento proclamarono i due santi patroni della borgata e protettori degli ammalati e della gente di mare.

La ripresa dei festeggiamenti

Fu così che presso la nuova sede, ripresero i festeggiamenti in loro onore, che hanno luogo nell’ultima settimana di settembre.

La solenne processione prevedeva che il simulacro con i due santi, si recasse di casa in casa, in visita agli ammalati della borgata le cui famiglie ne avevano fatto richiesta, per propiziare con la preghiera la loro guarigione.

I santi c’abballanu

Però, dato il gran numero di questi ultimi ed il poco tempo a disposizione per visitarli tutti, la cerimonia ed i suoi spostamenti andavano fatti a passo svelto, come una marcetta.

In pratica procedendo con un’andatura saltellante che ricorda quello del ballo e, di riflesso, imprimendo questo movimento anche al simulacro con i due santi che viene trasportato a spalla.

Questa ballata dei santi pare non abbia altro esempio analogo tra tutte le altre processioni dedicate ai due santi medici che si svolgono nel nostro paese.

La festa di Sferracavallo

Ancora oggi i festeggiamenti in onore dei santi Cosma e Damiano richiamano migliaia di persone che ogni anno vengono ad omaggiare la processione dei due santi da tutta la Sicilia.

I festeggiamenti si svolgono tra fuochi pirotecnici, la storica regata delle barche a remi e la cosiddetta “Antinna a mari”.

Antinna a Mari

Si tratta di un gioco nel quale i partecipanti si sfidano in una gara di abilità ed equilibrio percorrendo a piedi nudi un trave di legno insaponato e collocato sul mare, sopra ad uno scoglio.

In questa competizione la difficoltà consiste nel cercare di raggiungerne l’estremita opposta del trave, dov’è fissata una bandiera che dev’essere afferrata a strappata via. Ovviamente i partecipanti devono cercare di non scivolare in acqua durante il percorso.

Prova estremamente difficile.

Sferracavallo, oggi

Sferracavallo è a tutti gli effetti una meta turistica, preferita oltre che per le sue coste, anche per i tanti ristorantini caratteristici dalla rinomata cucina a base di pesce.

Ok, vi ho fornito un’idea per il prossimo weekend!

Ce l’abbiamo fatta

Si conclude così il mio piccolo excursus su alcune delle borgate marinare di Palermo. Vi lascio qui di seguito un indice con i relativi links per la completa e comoda consultazione degli articoli che ne trattano. Se vi va di leggerli non dovete far altro che cliccarci sopra. Buona lettura!

Le cinque borgate marinare

Dove si trova?


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